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IMU e TASI a carico degli eredi

24/10/2016

Nel caso di decesso del contribuente proprietario di casa, con annesse pertinenze, il versamento delle imposte sugli immobili e sui servizi indivisibili, IMU e TASI, ricade inevitabilmente in capo agli eredi chiamati alla successione.

 

 

Regole di pagamento TASI e IMU

Le regole da applicare al pagamento di TASI e IMU si possono sintetizzare secondo come segue.

Per quanto riguarda la TASI, gli eredi succedono al ‘de cuius’ nella titolarità dei diritti di quest’ultimo, assumendo le vesti di soggetti passivi. Pertanto, non è prevista alcuna sospensione o proroga dei termini del pagamento, anche se gli immobili non sono ancora passati in successione agli eredi. Infatti, gli eredi sono obbligati a pagare la tassa sui servizi indivisibili per conto del defunto, fino alla data del decesso. Per il periodo successivo, invece, è previsto che provvedano al saldo in nome proprio sulla base delle quote spettanti per la successione testamentaria o legittima. Da specificare, inoltre, che il tributo incide sull’utilizzatore a prescindere dall’esistenza di un titolo formale che ne legittimi l’occupazione.

Per quanto riguarda l’IMU, gli eredi sono obbligati a pagare tale impostasulla base del possesso del bene immobile nel territorio comunale. Il tributo è dovuto proporzionalmente alla quota ed ai mesi dell’anno nei quali si è protratta la condizione di possesso. Da specificare che questa tassa è stata abolita solo per le abitazioni principali diverse da quelle di lusso (A/1, A/8 e A/9). È soggetto passivo ai fini IMU il proprietario dell’immobile, ovvero il diverso titolare, sull’immobile stesso, di altro diritto reale diusufrutto, uso, abitazione, enfiteusi o superficie. Gli eredi che hanno presentato la dichiarazione di successione non sono obbligati a presentare la dichiarazione IMU. Vale lo stesso anche ai fini della TASI, in riferimento al richiamo dell’Art. 1, comma 687, Legge n. 147/2013.

Sia per la TASI che per l’IMU il versamento può avvenire tramite modello F24 o apposito bollettino di c/c postale.

Le tempistiche di versamento di IMU e TASI

Gli eredi, rintracciabili mediante l’apposito servizio "Rintraccio Eredi", sono obbligati al pagamento per non incorrere in sanzioni tributarie. Ma quando scatta esattamente l’obbligo? Innanzitutto bisogna tener presente che i pagamenti risultano essere due, questo perché abbiamo l’obbligo del versamento IMU e TASI relativo a:

  • l’imposta di competenza fino al giorno di apertura della successione a carico del de cuius;
  • l’imposta che scatta dal giorno di apertura di successione fino alla prima scadenza successiva.

Chiaramente, visto che il defunto non potrà pagare a posteriori le imposte TASI e IMU, il loro versamento spetterà agli eredi sulla base della propriapercentuale (esempio: nel caso di tre fratelli, sarà un terzo a testa) entro e non oltre la scadenza ordinaria fissata per il 16 dicembre prossimo. Il diritto di abitazione e di adempiere al pagamento delle relative imposte, si matura indipendentemente dall’accettazione dell’eredità. Una precisazione: nel caso in cui l’accettazione dell’eredità dovesse avvenire molto tempo dopo la morte del ‘de cuius’, gli eredi hanno comunque l’obbligo di pagamento delle imposte dalla data di apertura della successione. A tal proposito, è bene evidenziare che anche nel caso in cui non siano ancora concluse le procedure relative l’assegnazione o ripartiazione del patrimonio ereditario, sui beni immobili soggetti a TASI e IMU non è previsto alcun rinvio o sospensione dei termini di pagamento.

Conviventi e coniugi: a chi spetta il diritto di abitazione?

Coniugi e parti delle unioni civili risultano essere titolari del diritto di abitazione, a differenza dei conviventi more uxorio che, pur essendo titolari di una serie di diritti riconosciuti dalla Legge n. 76/2016 (legge Cirinnà), non detengono tale diritto. Nel caso di decesso del proprietario della casa utilizzata quale “comune residenza”, qualora non vi fosse a disposizione un testamento – atto a consentire al convivente superstite di acquisire la proprietà dell’immobile – è previsto che l’abitazione spetti esclusivamente agli eredi legittimi. A proposito di eredi legittimi, chiariamo questi tre punti chiave:

  • non devono essere residenti presso l’immobile caduto in successione;
  • non possono utilizzare l’immobile come abitazione, sulla base dei diritti sorti a seguito dell’applicazione della legge Cirinnà;
  • sono obbligati a versare l’IMU dell’immobile e a concederlo in uso all’ex convivente: ciò dipende dal fatto che si tratta di un immobile che non può essere considerato, per i proprietari, come abitazione principale.

Il caso del coniuge superstite

Esiste, e per questo bisogna tenerne conto, il caso in cui sia ancora in vita un coniuge (marito o moglie che sia) che, stando a quanto stabilito dalla legge, possiede il diritto di abitazione sull’immobile adibito a residenza familiare. Ma non solo. Il coniuge disporrà in modo esclusivo di tutti i mobili presenti nell’abitazione. Un dettaglio da non tralasciare: il diritto di abitazione è riferito esclusivamente alla casa coniugale, ed è oltretutto previsto che l’abitazione sia di proprietà del defunto o di proprietà comune dei due coniugi. Dunque, il diritto di abitazione non sorge nell’ipotesi in cui l’abitazione sia di proprietà di soggetti terzi.

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